Che sia vero o falso non l’ho mai scoperto, ma al funerale di un mio carissimo amico il frate che celebrò la funzione lesse una frase che pare scrisse il buon Carlo: «Io pur di lavorare pagherei!»
Si chiamava Carlo, ometto il cognome per motivi di riservatezza, morì giovane a causa di una malattia che non perdona: l’Atassia. Durante la messa per il suo funerale il frate che celebrò la funzione lesse una frase che si dice abbia scritto Carlo: «Io pur di lavorare pagherei!»
All’epoca, parliamo di più di vent’anni fa, non c’era la crisi che viviamo oggi come neppure la disoccupazione giovanile era così accanita. Ci si poteva ancora permettere di rifiutare i lavori che ci venivano offerti in attesa di trovarne uno migliore. Non importava tanto lavorare quanto raggiungere una occupazione tranquilla, redditizia e sicura.
Io come Disabile ebbi la fortuna di potermi creare un lavoro che avevo immaginato all’età di undici anni mentre invece Carlo non lavorò mai. In quella sua frase è presente l’importanza che il lavoro dovrebbe avere in ogni mente umana e non solamente in quella di chi vorrebbe ma non può. Vivere con passione è anche lavorare con passione, con la dignità di svolgere il proprio compito senza sentirsi schiacciati da un macigno che non vorremmo portare sulle spalle.
In questa area del Blog vi racconterò quanto ho fatto, delle mie attività e di tutto ciò che appartenne alla sfera lavorativa. Oggi sono “in vacanza”, non ho ancora capito se questa vacanza durerà in eterno, se sarà interrotta solo da attività giornaliere di passioni varie o se ritornerà a essere lavoro.
Una cosa è certa: non ho mai potuto concepire una vita priva di un impegno lavorativo!
Image Credits: Exmacagliari.com
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