Avevo undici anni quando decisi che sarei diventato un “bottegaio” per vendere trenini elettrici, ciò che più di tutto amavo. Avendo sempre avuto poche idee ma ben confuse riuscii nell’intento il 16 luglio del 1986, il mio negozio di modellismo divenne noto come Norisberghen.
Mi ricordo che mia nonna Tinin era malata e coricata a letto quando io l’andai a trovare, mi gettai su quel lettone e iniziai a raccontarle come avrei arredato il mio negozio di modellismo. Mia nonna mi regalava uno sguardo dolce, affettuoso e quella comprensione che era anche un augurio per il futuro. Io, in quel girono, ormai molto lontano, avevo solo undici anni.
Non ebbi mai dubbi su quello che volevo fare da grande. La passione per i trenini elettrici me l’aveva attaccata Enrico, un amico di Milano. La mia prima confezione fu della Lima, era blu, conteneva un trenino merci e un ovale di binari. Quella confezione, quel gioco, determinò il mio futuro.
Non credo di aver vissuto molte “fortune” nella mia vita, ma una certamente è stata mia: ho avuto il lavoro che sempre avevo desiderato.
Dopo molti anni da quella chiacchierata con mia nonna arrivò il momento di togliere i giornali dalla vetrina di un negozio che si sarebbe chiamato Norisberghen e che sarebbe divenuto famoso nel mondo. Qui inizia una grande storia, una storia di passione, di successi, di trasformazioni, di esperienze e di una fine che giunse purtroppo per tristi esigenze famigliari.
Questa storia ve la racconterò a tappe ripercorrendo gli anni, i quasi vent’anni, dell’attività di Norisberghen.
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